sabato 15 dicembre 2012

Fotoritratto

E' stata una cosa semplice.
Sedersi al pc, accendere la webcam, clic, foto.
E poi mi sono guardata.
Non mi guardo mai, in foto.
Sì, guardo se sembro carina, se i capelli stanno bene, se mi è venuto il solito sorriso storto. Guardo come appaio.
Non guardo mai quello che vedo.
Stavolta l'ho fatto. Ho fissato il volto nella foto e ho scoperto un'estranea.
Una donna, occhi dal taglio allungato scuriti dal mascara, labbra carnose. Capelli raccolti con qualche ricciolo attorno al lungo ovale del viso. Abbastanza attraente, abbastanza particolare, sicura di sé nello sguardo e nel sorriso.
Quella ero io?
Ho chiuso la foto, il pc, la mente e sono uscita.

Mi sono guardata di nuovo, la sera, nello specchio.
Capelli sciolti, niente pose da fotografia. Senza trucco e senza trucchi.
E stavolta la donna non c'era più.
Ho visto una bambina.
Una bambina dal viso smunto e gli occhi sperduti.
Mi guardava, e nel suo sguardo c'era paura, sgomento, accusa, anche. Mi guardava come a chiedermi dove fossi stata fino a quel momento.
Era lo sguardo di un animaletto sorpreso in mezzo alla strada, abbagliato dai fari, che se ne resta paralizzato mentre i tir gli sfrecciano attorno, aspettando quello che gli passerà sopra.
Anche la bambina sembrava fosse rimasta bloccata, in mezzo alla strada, in mezzo alla vita.
Quella ero io?
Ho voltato le spalle allo specchio e sono andata a dormire.

Ora negli occhi porto l'immagine di due volti, una donna sicura, una bambina impaurita.
Non mi riconosco in nessuna delle due.





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