lunedì 16 settembre 2013

Intervista per Rumore Bianco su "Coming back to life"

In anteprima esclusiva per voi, ecco l'intervista che la rivista per tablet "Rumore Bianco" mi ha fatto sul racconto Coming back to life, a breve sulle loro pagine! (Non l'hai letto? Puoi farlo gratuitamente qui!)
Buona lettura!


INTERVISTA A MARTA TEMPRA:

1) Nome, cognome, età, interessi.

Marta Tempra, anni ventuno. Oltre a scrivere, la mia passione, suono il pianoforte, canto, pratico capoeira, disegno.

2) Scrivi per lavorare o lavori per scrivere?

Mantenermi con i miei scritti sarebbe l'ideale. Per ora mi oriento su un buon compromesso: studio Ingegneria Energetica, e agli inizi del nuovo anno è uscito il mio primo libro, “L’istante tra due battiti”. È una raccolta dei racconti che ho scritto negli ultimi due anni, edita da Arpeggio Libero.

3) Il tuo primo racconto?

Difficile dirlo, scrivo praticamente da sempre. Il primo in assoluto credo risalga alla elementari; quello che io considero tale è “Dissolvenza”, scritto al liceo, a metà tra narrativa, poesia e metafisica.

4) Quando è nata in te la passione per la letteratura e la scrittura?

La passione per la letteratura, e la lettura in generale, l'ho ereditata dalla mia famiglia e dagli studi classici che ho fatto. Quanto alla scrittura, sono l’ultima di cinque figli, da piccoli avevamo pochi giocattoli ma tanta fantasia: storie se ne sono sempre inventate, metterle per iscritto per me è stato un passaggio naturale, una conseguenza logica e inevitabile.

5) Genere che ami leggere e genere che ami scrivere?

Le mie letture preferite sono romanzi storici e thriller, narrativa dinamica, piena di suspense e colpi di scena. Nello scrivere, invece, amo esplorare l'infinità delle emozioni umane, in racconti brevi e di forte impatto emotivo in cui ricerco la perfezione e l'eufonia della singola parola.

6) Ti ispiri a qualche grande del passato?

Sono molto legata ai poeti del Novecento, Pascoli, Ungaretti, Montale, proprio per la loro capacità di esprimere immagini ed emozioni con poche, perfette parole.

7) Il mondo sta finendo. Puoi salvare tre scrittori del passato e del presente: chi sono? Perchè?

Del passato salverei Seneca, Oscar Wilde e Shakespeare. Del presente Jeffery Deaver, Oriana Fallaci e Erri de Luca. Perché se davvero il mondo è finito, credo sia importante avere punti di vista diversi, sulle cose.

8) Parliamo del racconto che abbiamo selezionato:
C'è un evento particolare che ti ha ispirato a scriverlo?

Purtroppo sì. Ho perso mio padre all’età di undici anni: il peso di questa perdita si è accumulato negli anni fino a esplodere qualche tempo fa, coagulandosi in parole, frasi, un grido muto e catartico che mi ha lasciato più libera, in pace. È un racconto che come una fenice nasce dalle ceneri. Ci tengo molto, perché c’è molto di me… anche se credo che tutti in qualche momento della loro vita si siano sentiti come il ragazzo della storia: spaesati, disillusi, sospesi in un limbo di pensieri cristallizzati come l’aria invernale in quella stazione di periferia.

Che stile gli attribuisci?

È uno stile completo, che si appella a tutti i sensi per farli strumento di un’emozione. La pagina si apre e ti tira dentro, rompe il vetro dell’impersonalità e di colpo sei lì, su una panchina, con un cielo gonfio di nuvole e per compagnia solo il fischio del vento. Condividi i suoni, le immagini, le percezioni, i pensieri fino alla fusione, alla simbiosi tra lettore e personaggio. Ecco perché in genere non uso nomi propri.

9) Hai un consiglio per tutti gli aspiranti scrittori?

A chi come me cerca di emergere, consiglio di sfruttare le nuove opportunità: in particolare il web, una risorsa ancora sottovalutata. Per me ad esempio è stato fondamentale mEEtale, un portale online che offre la possibilità di leggere e/o pubblicare ebook gratuitamente, oltre a una community accogliente e disponibile. Una grande occasione di promozione e crescita personale, alternativa e complementare alle tradizionali vie editoriali.


Grazie.