giovedì 27 dicembre 2012

Neve Rossa

Segnalo ai gentili ascoltatori che la sottoscritta sta partecipando a un concorso online sul blog minimEE.
Un tema, "Neve Rossa", tre generi (horror/fantasy/romantico) , 2012 caratteri per raccontarlo.
Venti storie partecipanti, e tre preferenze da esprimere in questa prima fase della votazione.
Premetto che non vi chiedo di votarmi, a meno che dopo aver letto le storie non mi riteniate davvero nella terzina da premiare: mi limito a segnalarvi una bella iniziativa natalizia per gli amanti della lettura e della scrittura.
Per la votazione è richiesta la registrazione al sito, ma vi assicuro che ne varrà la pena per questa e altre belle iniziative in corso, comprese rubriche fisse e contenuti vari.

Grazie per l'attenzione

Marta

http://minimee.altervista.org/edizioni/meeni-story-2012-xmas-edn#comment-695

mercoledì 26 dicembre 2012

Casi umani - Nonnine rampanti

"Ormai le trovi ovunque, e sono sempre di più. Hanno detto basta all’uncinetto, al giardinaggio e ai loro amati gatti. Stanche di essere babysitter a costo zero, sarte a domicilio, cuoche della domenica, superano le barriere delle mura domestiche e dei circoli ricreativi: via le vestagliette a fiori e le ciabattine da casa, si torna ai fasti di tubino e tacco 12. Ebbene sì, parliamo proprio di loro, le nonnine rampanti. Donne non più giovanissime ma decise a riportare indietro l’orologio del tempo fino ai loro anni di gloria."


Continua su minimEE : http://minimee.altervista.org/26/12/2012/nonnine-rampanti.html


lunedì 17 dicembre 2012

Orme



Piove, fuori dalla finestra.
Una pioggia uggiosa e un po' inutile, come uggiosa e un po' inutile è questa giornata di metà dicembre.
Otto giorni a Natale, cinque all'esame. E quando tutti i tuoi pensieri si dovrebbero concentrare sullo studio, ecco che la tua vita si apre come una scatola e salta fuori un orribile pupazzo sghignazzante che rimbalza su una molla. 
Ecco, puoi sentirlo ridere. Ridere di te, che volendo o non volendo sei una cassa di risonanza per quello che provi, di te che amplifichi tutto e vibri di ogni alterazione che senti attorno, del tuo stupido cuore-diapason che non ti lascia requie finché non trovi la nota giusta. 
A trovarla, poi, questa nota. A volte pensi che neanche esista. 
Perché ci sono giorni in cui sembra che tutto ciò che fai è un errore, che cammini su un tappeto di uova già rotte. 
Giorni in cui tornano tutte le turbe adolescenziali che non hai mai avuto, in cui al diavolo lo studio, l'esame e tutto, non puoi fare altro che chiuderti in casa ad ascoltare musica deprimente e svuotarti il cuore delle troppe emozioni che ci rimbalzano dentro, rinchiudendole ognuna in una parola.
E così ti ritrovi per le mani una mezza paginetta di qualcosa che non è un racconto, non è un diario, non è una confessione sussurrata a orecchi invisibili. 

Perché forse non è il risultato che cerco, ma il processo.
Scrivo per liberare qualcosa.
E le parole sono le orme che il qualcosa lascia mentre se ne va. 


sabato 15 dicembre 2012

Fotoritratto

E' stata una cosa semplice.
Sedersi al pc, accendere la webcam, clic, foto.
E poi mi sono guardata.
Non mi guardo mai, in foto.
Sì, guardo se sembro carina, se i capelli stanno bene, se mi è venuto il solito sorriso storto. Guardo come appaio.
Non guardo mai quello che vedo.
Stavolta l'ho fatto. Ho fissato il volto nella foto e ho scoperto un'estranea.
Una donna, occhi dal taglio allungato scuriti dal mascara, labbra carnose. Capelli raccolti con qualche ricciolo attorno al lungo ovale del viso. Abbastanza attraente, abbastanza particolare, sicura di sé nello sguardo e nel sorriso.
Quella ero io?
Ho chiuso la foto, il pc, la mente e sono uscita.

Mi sono guardata di nuovo, la sera, nello specchio.
Capelli sciolti, niente pose da fotografia. Senza trucco e senza trucchi.
E stavolta la donna non c'era più.
Ho visto una bambina.
Una bambina dal viso smunto e gli occhi sperduti.
Mi guardava, e nel suo sguardo c'era paura, sgomento, accusa, anche. Mi guardava come a chiedermi dove fossi stata fino a quel momento.
Era lo sguardo di un animaletto sorpreso in mezzo alla strada, abbagliato dai fari, che se ne resta paralizzato mentre i tir gli sfrecciano attorno, aspettando quello che gli passerà sopra.
Anche la bambina sembrava fosse rimasta bloccata, in mezzo alla strada, in mezzo alla vita.
Quella ero io?
Ho voltato le spalle allo specchio e sono andata a dormire.

Ora negli occhi porto l'immagine di due volti, una donna sicura, una bambina impaurita.
Non mi riconosco in nessuna delle due.





mercoledì 12 dicembre 2012

Vai con la prima

E così eccoci qui.
Un nuovo inizio, un nuovo articolo.
Partiamo dal titolo: vai con la prima. Perché il fatto è che finora, amici miei, la sottoscritta è andata a folle. Senza una direzione precisa, approfittando di qualche discesa e fermandosi quando la spinta finiva.
Ora, ora no. C'è stato lo stallo, e ora si ingrana la prima e si riparte con moto perlomeno rettilineo uniforme, ben venga poi l'accelerazione.

Nuovo inizio, nuovo blog. Perché come avrete notato è scomparso il passato e si fa spazio a un nuovo presente, cosa che presto si rispecchierà anche nell'aspetto del blog, grazie all'aiuto di un amico più pratico di me con la grafica.
E questo non perché rinneghi i racconti che ho scritto, anzi! Diciamo che faranno una ben più onorevole carriera e che questioni legali mi impediscono di diffonderli per mia iniziativa... chi ha orecchie per intendere intenda, che presto arriveranno notizie più fresche!

Per cui, il taglio che intendo dare ora a questo blog è ancora incerto. Potrebbe diventare un appuntamento fisso, o ancora una sorta di taccuino in cui annotare i miei sfoghi letterari, magari sconnessi tra loro... mi prendo del tempo per decidere.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito, spero di darvi presto motivo per continuare a farlo!

Marta