Il libro di cui andremo a parlare oggi è "Canta per me" di Annalisa Caravante.
La prima cosa da dire, innanzitutto, è che ho avuto il privilegio, e voi con me, di parlare di questo romanzo prima ancora che fosse uscito. "Canta per me", infatti, è agli ultimi ritocchi di editing e copertina (di cui vi riportiamo un provvisorio) per uscire intorno ai primi di marzo per la casa editrice Arpeggio Libero, una piccola ma intraprendente realtà lodigiana (per saperne di più, qui).
Ma passiamo al romanzo.
"Canta per me" è una commedia romantica con tutti i crismi: una protagonista simpatica e un po' sfortunata, un ambiente di lavoro popolato da alleati, rivali, uomini interessanti e/o interessati che si alterneranno in un vorticoso carosello fino alla fine del romanzo.
Scendiamo nello specifico. Caterina ha 26 anni, un ex fedifrago alle spalle, tre fratelli minori a carico: i genitori, infatti, sono morti improvvisamente in un incidente e da allora è lei, insieme al nonno Francesco e al fin troppo protettivo cugino Mattia ad occuparsi della famiglia. Nel frattempo lavora come receptionist alla Sirena Experimental, una casa discografica situata nei pressi di Caserta, e popolata da una vasta varietà umana: le due amiche Nadia e Manuela, le segretarie dei piani alti, Fabiana e Roberta, incapaci e altezzose, Fabio, il galante superiore con un debole per lei...un universo caotico ma tutto sommato stabile, almeno fino al giorno in cui arriva lui. Francesco Monni, il nuovo autore milanese, un metro e sessanta di arroganza, presunzione, talento e... fascino, ahimé. Perché da sempre il mistero affascina, e attorno alla figura di Francesco, che insieme al Festival e ad un'imminente fusione turberà la quiete della casa discografica, ce n'è molto, di mistero: perché infatti il giovane autore ha abbandonato il palcoscenico? Cosa lo ha spinto ad affidare a ragazzette viziate e prive di talento i suoi magnifici testi? Perché, insomma, ha smesso di cantare?
Questa a grandi linee la trama. Alla storia principale, però, se ne aggiungono molte altre, in un tessuto fittissimo di vicende e personaggi che arricchisce e riempie uno spunto che potrebbe essere un filino prevedibile.
Abbiamo le vicende di Lucia, la sorella minore alle prese con le prime trasgressioni, il gruppo di Roby, un giovane cantante che tenterà le selezioni per il festival, la pazza famiglia di Caterina, tra matrimoni e rimpatriate in occasioni più o meno felici, in cui spicca la piccola ma saggia Bo.
Il maggior pregio dell'autrice, a mio avviso, è quello di essere riuscita a gestire una così vasta varietà umana senza spaesare il lettore e dando più o meno a tutti una caratterizzazione ben definita, tale che alla fine lo spirito vivace e brioso del romanzo e dei suoi personaggi resta incollato addosso per un po'. Notevole lo spirito comico, specie quando l'autrice partenopea attinge al proprio contesto territoriale e ci consegna delle vere e proprie perle di spirito locale, come nel caso spassosissimo di un matrimonio (eh sì, ce n'è più d'uno!) o delle sporadiche ma significative espressioni in dialetto. Per non parlare dell'incontro-scontro tra le diverse realtà di Milano e Napoli che avviene tramite i due protagonisti.
Un appunto che mi sento di fare è quello della lunghezza, eccessiva per una commedia e forse mal distribuita: a una prima parte magari fin troppo accurata segue una chiusura densissima di eventi, intensi ed inaspettati, che avrebbe meritato più ampio spazio.
Inoltre - ma questo forse è gusto personale - ho trovato un po' destabilizzante, in certe scene, il riferirsi al "tu lettore", specialmente considerando che il romanzo è scritto in prima persona.
Insomma, definirei "Canta per me" un esperimento riuscito: una commedia gradevole, leggera senza essere frivola, in cui molte di noi potranno rivedersi e sognare un po' ad occhi aperti. Consigliata alle amanti del genere! :)